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Raccomandazioni europee per il contrasto delle problematiche tumorali

CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO

David Bertoli Personal Master Trainer – Performance & Sport Coach – Online Coach – Nutritional Sport Consultant – Lifestyle & Wellness Coach – Health Coach.

12 modi per ridurre il rischio di cancro

  1. Non fumare. Non consumare nessuna forma di tabacco;
  2. Vivi in luoghi liberi dal fumo. Sostieni le politiche che politiche che promuovono un ambiente libero dal fumo sul posto di lavoro;
  3. Mantieni un peso sano, contrasta gli accumuli di grasso corporeo;
  4. Svolgi attività fisica quotidianamente. Limita il tempo che trascorri da seduto. Più sarà sedentario il tuo lavoro è più dovrai investire in movimento (180/240′ a settimana);
  5. Segui una dieta sana:
    • consuma molti e vari cereali integrali, legumi, frutta e verdura;
    • limita i cibi ad elevato contenuto di zuccheri e grassi, evita le bevande zuccherate;
    • evita le carni conservate, rosse lavorate, ad elevato contenuto di sale, conservanti e aromi sintetici.
  6. Limita il consumo degli alcolici di qualsiasi tipo;
  7. Evita l’eccessiva esposizione al sole, anche per i bambini. Usa protezioni solari, limita l’utilizzo del lettino e le molte ore al sole;
  8. Proteggiti dall’esposizione degli agenti cancerogeni sul lavoro, osserva e a fai osservare scrupolosamente le istruzioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro;
  9. Accerta di non essere esposto a quantità naturalmente elevate di Radon in casa. Fai in modo di ridurli al massimo.
  10. Per le donne:
    • l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre, se puoi favoriscilo;
    • la Terapia Sostitutiva Ormonale (TOS) aumenta il rischi odi alcuni tipi di cancro, se puoi limitalo;
  11. Si consiglia che i tuoi figli partecipino ai programmi di vaccinazione contro:
    • Epatite B (per i neonati);
    • Papilloma Virus Umano (HPV) (per le ragazze).
  12. Partecipa a programmi organizzati di screening per il cancro:
    • Intestino (uomini e donne);
    • Seno (donne);
    • Utero (donne).

L’ATTIVITA’ FISICA COME PREVENZIONE PER IL TUMORE? SI’

E’ ormavi sempre più noto come l’attività fisica possa essere utilizzata per la gestione e prevenzione di molte patologie.

Recenti ricerche mettono in luce come il movimento possa essere altrettanto efficace di un farmaco per il cancro e le malattie cardiovascolari, ma purtroppo non sempre viene preso sul serio dai pazienti o da chi lo potrebbe prescrivere.

Studi epidemiologici suggeriscono che, almeno per alcuni tipi di tumore, esiste un forte legame tra il cancro e la mancanza di esercizio fisico.

COME AGISCE L’ATTIVITA’ FISICA NELLA PREVENZIONE?

L’attività fisica agisce su alcuni meccanismi essenziali dell’organismo, come il metabolismo energetico e ormonale, l’infiammazione, il sistema immunitario.

Muoversi e allenarsi accelera il transito intestinale. Più lungo è il tempo in cui le sostanze di scarto dell’alimentazione rimangono in contatto con le mucose di stomaco e intestino e più alto è il rischio che eventuali composti tossici o mutageni danneggino le cellule. L’accelerazione del tempo di transito del cibo nell’apparato gastroenterico è considerata una delle principali ragioni per cui il movimento previene il cancro del colon.

L’insulina, pur essendo un ormone essenziale per l’organismo, se troppo elevata nel circolo sanguigno stimola in modo eccessivo l’infiammazione e facilita la crescita dei tumori. Ecco che qui si consigliano vivamente delle abitudini nutrizionali che favoriscano una certa “calma insulinemica“. L’allenamento e la contrazione muscolare, stimolano inoltre i recettori di membrana (GLUT4) i quali favoriscono l’utilizzo degli zuccheri da pare delle cellule limitando la necessità di liberazione di insulina nel circolo ematico.

L’attività fisica stimola il sistema immunitario, regolando il numero e l’attività di alcune cellule essenziali, fra cui i macrofagi e i linfociti natural killer, implicati nel cancro.

ATTIVITA’ SPORTIVA ED EVIDENZE SCIENTIFICHE NELLA PREVENZIONE TUMORALE SPECIFICA

COLON

Gli effetti dell’attività fisica sul tumore del colon sono quelli più studiati. Disponiamo di più di 50 studi specifici di buona qualità che dimostrano una riduzione del rischio di ammalarsi, proporzionale all’intensità, durata o frequenza della pratica sportiva.

Vieni stimato che le persone attive abbiano un rischio di sviluppare questo tipo di tumore inferiore del 30-40 per cento rispetto alle persone sedentarie.

I benefici massimi si ottengono con 30-60 minuti di attività fisica intensa (come una corsa ad andatura sostenuta o esercizi continuativi di muscolazione con coinvolgimento di più comparti muscolari) al giorno, ma anche un impegno minore apporterà benefici in proporzione, purché sia un’attività continuativa e non spezzata nell’arco della giornata.

L’effetto protettivo è dimostrato con certezza per il colon, un po’ meno per il cancro del retto. Muoversi riduce la massa corporea (e l’obesità è un fattore di rischio importante per questo tumore), ma anche il tempo di contatto tra le sostanze di scarto e la parete intestinale, riducendo quindi gli effetti tossici e infiammatori.

SENO

Disponiamo di oltre 60 studi eseguiti in tutto il mondo e i risultati sono piuttosto chiari: un’attività fisica frequente e intensa riduce anche il rischio di sviluppare tumore al seno. 

Nelle donne che iniziano ad allenarsi dopo la menopausa, momento in cui c’è purtroppo maggiore probabilità di contrarre una malattia oncologica, è stato dimostrato che vi è un beneficio in termini di riduzione del rischio se confrontato con quello delle donne sedentarie.

Trenta minuti di attività intensa giornaliera (come mezz’ora di corsa o esercizio fisico multiarticolare continuativo medio/intenso) sembrano essere adatti per attivare i meccanismi protettivi tra i quali la riduzione del peso, degli ormoni circolanti (nelle donne prima della menopausa) e del fattore di crescita insulino simile (IGF-1), migliorando così anche l’attività del sistema immunitario.

ENDOMETRIO

Anche se meno numerosi, quesisti studi dimostrano anch’essi una riduzione del cancro all’endometrio del 20-40 per cento, proporzionale all’intensità e frequenza dell’impegno fisico. I benefici sono presenti in tutte le età grazie alla riduzione del peso e dalla conseguente diminuzione degli ormoni femminili in circolo.

POLMONE

In questo caso sembra che l’attività sportiva riduca del 20 per cento circa il rischio di ammalarsi di tumore ai polmoni, ma non è in grado di contrastare gli effetti negativi del fumo, specialmente nelle donne.

PROSTATA

In questo caso gli studi non sono riusciti a dimostrare una riduzione significativa del rischio di ammalarsi alla prostata, benché i ricercatori ipotizzino che gli effetti positivi ci possano essere, perché si tratta di un cancro sensibile agli ormoni, che vengono ridotti dalla pratica sportiva. Sono però necessarie ulteriori ricerche per confermarlo.

CONCLUSIONI

Ecco che lo stile di vita nutrizionale e l’attività fisica idonea, si confermano nuovamente e sempre più, come strumenti sinergici e fondamentai per la prevenzione e trattamento delle malattie tumorali con incidenza specifica per regioni d’interesse. Le raccomandazioni europee e d’oltre oceano sono estremamente chiare in questo.

Prendetevi cura di voi stessi quotidianamente, selezionate i migliori comportamenti e le migliori materie prime alimentari. Siate pro-attivi, con metodo, impegno e competenza .

Live and think healthy!

Fonti:

  • AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro;
  • ACS – American Cancer Society;
  • WCRF – World Cancer Research Found;

Approfondimenti:

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