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La Performance e l’importanza delle Catena Muscolari Compensatorie

David Bertoli Personal Master Trainer – Online Coach –Nutritional Sport Consultant – Lifestyle & Wellness Coach – Health Coach.

Ogni sport e gesto sportivo, ha delle proprie peculiari caratteristiche bio-meccaniche, fisiologiche e adattative.

Gli sport impegnativi e di durata, portano a ripetere in maniera continuativa, per decine di migliaia di volte o più, lo stesso gesto, aumentando così l’ottimizzazione (se su buona base tecnica) e l’automatizzazione dello schema motorio e quindi del gesto stesso.

Parte del miglioramento della performance viene per lo più associato alla specializzazione dell’esecuzione dell gesto sport specifico e a tutti i prevalenti comparti che favoriscono questo.

Detto questo, cerchiamo di ragionare sulla base di alcune regole e leggi delle fisiologia umana:

La Legge di Starling, ci suggerisce che

“la capacità contrattile di un muscolo è direttamente proporzionale alla lunghezza del muscolo all’inizio della contrazione”;

La Legge dell’ Inibizione Reciproca di Sherrington, ci suggerisce che

“tramite la contrazione sub-massimale di un muscolo, avviene l’allungamento e il rilascio del suo muscolo antagonista”.

Da qui possiamo quindi sottolineare l’importanza della mobilità articolare, della elasticità muscolare e l’importanza del condizionamento specifico delle catene antagoniste al gesto per favorire maggiore capacità contrattile di quelle agoniste e aumentare di conseguenza i range di escursione di movimento (R.O.M.) utile al maggiore reclutamento di unità contrattili in fase di pre-carico di contrazione.

Tutto questo si traduce in miglioramento della performance e riduzione degli scompensi muscolari che poi si ripercuoteranno inevitabilmente sulle articolazioni (schiena, ginocchia, caviglie, spalle e gomiti). Ne sapete qualcosa?

Il mio consiglio,

tratto dalle considerazioni sopraelencate e dalle valutazioni legate alla mia esperienza nel settore della performance fisica e psico-fisica, è quello quindi di prendere in grande considerazione il condizionamento di tutte le catene muscolari che apparentemente non sono direttamente coinvolte al gesto specifico, per un principio di sinergia muscolare e di potenziamento indiretto del gesto sport specifico.

Le stesse valutazioni possono ragionevolmente essere fatte anche per gli sport intermittenti e quelli di potenza, dove diminuirà progressivamente la componente di ripetitività del gesto e aumenterà proporzionalmente l’esposizione ai carichi e sovraccarichi sia muscolare che articolari.

In pratica, per allenarti alla corsa non devi solo correre, per allenarti al ciclismo non devi solo pedalare, e così via.

Per i non sportivi, tenete presente che sia in scrivania che in linea di produzione, la catene anteriori saranno quelle prevalentemente coinvolte e il riequilibrio suggerito può essere fonte di giovamento per chiunque.

Potremmo inoltre aggiungere tutta una serie di considerazioni di natura bioenergetica che si focalizzano sull’importanza del ripristino dell’equilibrio di tutti i comparti (posturali, respiratori, propriocettivi) come condizione necessaria all’ottimizzazione della condizione fisica umana e delle sua espressione quindi nel gesto sportivo.

Detto ciò, attivatevi per migliorare con consapevolezza le vostre performance, che queste siano amatoriali oppure agonistiche.

David Bertoli Personal Master Trainer – Online Coach –Nutritional Sport Consultant – Lifestyle & Wellness Coach – Health Coach.

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