ARTICOLAZIONE DELLA SPALLA, CARATTERISTICHE E SALUTE ARTICOLARE
La Spalla, anatomia e funzione. L’articolazione Scapolo-Omerale, è un’articolazione molto complessa, lavorando su più piani ed assi, è condizionata dal sostegno e utilizzo di un’arto appeso, il braccio o arto superiore.
Informazioni generali
L’articolazione della spalla (articolazione Scapolo-Omerale) è l’articolazione del copro umano che unisce l’arto superiore al tronco.
L’articolazione scapolo-omerale, è l’elemento di collegamento tra la testa dell’omero e la cavità glenoidea della scapola.
L’articolazione della spalla è interessata da una fine innervazione ed è molto vascolarizzata.
Componenti anatomiche della spalla
L’articolazione della spalla comprende le seguenti componenti strutturali:
- le due superfici articolari;
- la capsula articolare;
- la cartilagine articolare;
- i legamenti;
- le borse sinoviali;
- i tendini e i muscoli;
L’articolazione della spalla è dotata di estrema mobilità ma anche per questo motivo, può essere vittima di varie patologie e infortuni.
Esempi di patologie e infortuni della spalla:
- la periartrite alla spalla;
- la lussazione della spalla;
- la lesione della cuffia dei rotatori.
Cos’è l’Articolazione della Spalla?
L’articolazione della spalla è un’articolazione sinoviale complessa.
L’articolazione della spalla è detta più propriamente articolazione scapolo-omerale o articolazione gleno-omerale.
Questa articolazione unisce l’omero (osso lungo del braccio) alla scapola (osso piatto della regione latero-postero-superiore del tronco), ma coinvolge altre strutture nel suo comportamento stabilità articolare.
L’articolazione scapolo-omerale è interessata anche dalla clavicola (osso lungo a S).
Il manubrio sternale (articolazione sterno-clavicolare) è coinvolto nell’articolazione della spalla e ne influenza la sua buona salute, equilibrio e stabilità (da qui l’importanza della mobilità sterno-clavicolare).
Breve cenno di anatomia della Spalla
La regione della spalla comprende ben 5 articolazioni (3 dette vere e 2 false):
1- l’articolazione Scapolo-Omerale (detta vera);
2- l’articolazione Acromio-Clavicolare (detta vera);
3- l’articolazione Sterno-Clavicolare (detta vera);
4- l’articolazione Scapolo-Toracica (detta falsa);
5- l’articolazione Sottodeltoidea (detta falsa).
L’articolazione della spalla è strettamente correlata al muscolo bicipite brachiale e ai muscoli della cosiddetta cuffia dei rotatori.
Disparità Dimensionale e tendenza all’instabilità della Spalla
La Cavità Glenoidea dell’articolazione della spalla, è più piccola della testa dell’omero, coinvolgendo solo 1/3 della prima.
Questa disparità dimensionale mette a rischio la congruità tra le due superfici, il che, da un lato, conferisce una grande mobilità all’articolazione, mentre, dall’altro, ne può influenzare la stabilità e favorire l’usura.
Dal punto di vista evoluzionistico, il bipedismo acquisito ha ancora alcuni svantaggi (arto appeso da posizione eretta), che devono ancora essere compensati e ottimizzati dal nostro processo adattativo.
Il Cercine Glenoideo, una soluzione parziale
Per riparare, anche se solo in parte al problema, la natura ci ha però fornito una protezione dinamica.
Un anello di fibro-cartilagineo, chiamato Labbro Glenoideo o Cercine Glenoideo.
il Cercine Glenoideo, posto tutt’attorno al margine della cavità glenoidea ha sostanzialmente due compiti:
- Contribuire a mantenere in sede la testa dell’omero;
- Dare inserzione al tendine del capo lungo del bicipite brachiale.
Danni e/o squilibri funzionali dell’uno o dell’altro, possono portare vicendevolmente a disfunzioni e sofferenze articolari.
L’articolazione gleno-omerale può pagare la sua grande mobilità con un deficit di stabilità.
Il cercine glenoideo, i legamenti, la cuffia dei rotatori e il capo lungo del bicipite brachiale contribuiscono a mantenere il difficile rapporto tra testa dell’omero e cavità glenoidea.
Questo rapporto è difficile perché tra le due superfici articolari c’è una scarsa congruità, la quale però è fondamentale ad assicurare la mobilità caratteristica dell’articolazione.
Il Deficit di Stabilità è tra i principali fattori di rischio di infortunio alla spalla.
La Capsula Articolare della Spalla
La capsula articolare della spalla è una struttura di tessuto connettivo fibroso denso.
Quali sono i compiti della capsula articolare?
- congruità articolare, contribuisce cioè a tenere insieme le due superfici articolari;
- si occupa della produzione di liquido sinoviale (fluido che serve a lubrificare e nutrire l’articolazione stessa).
La capsula articolare dell’articolazione della spalla è quindi l’elemento strutturale che tiene insieme omero e scapola;
È da segnalare che la capsula articolare racchiude al proprio interno anche parte del tendine del Capo Lungo del Bicipite Brachiale (CLB).
I legamenti e i muscoli di cui si parlerà in seguito, sono inoltre necessari per mantenere il suo equilibrio e funzione.
La Cartilagine Articolare
La cartilagine articolare dell’articolazione della spalla è una cartilagine liscia, scivolosa e dotata di proprietà ammortizzanti (detta di tipo ialino).
Questa cartilagine articolare serve a minimizzare l’attrito e le frizioni tra le varie parti dell’articolazione della spalla, durante il suo movimento.
Borse Sinoviali
Le borse sinoviali sono sacche contenenti il liquido sinoviale.
Sono dotate di funzione ammortizzante, impedendo la frizione di alcuni elementi articolari con ciò che li circonda.
L’articolazione della spalla ha 5 borse sinoviali:
- La borsa sinoviale Sub-Acromiale, è la borsa sinoviale che trova posto tra l’acromion della scapola;
E’ questa la borsa sinoviale più importante, anche sotto l’aspetto clinico, dell’articolazione della spalla. - La borsa Sotto-Scapolare, si trova sede tra la capsula articolare e il tendine del muscolo Sotto-Scapolare (uno dei 4 muscoli della cuffia dei rotatori);
- La borsa Sotto-Coracoidea, che risiede tra la capsula articolare e il processo coracoideo della scapola;
- La borsa Coraco-Brachiale, è la borsa sinoviale con sede tra il già citato muscolo sotto-scapolare e il muscolo coraco-brachiale.
- La borsa Sotto-Deltoidea, che trova posto invece tra la capsula articolare e il muscolo deltoide.
I Legamenti della spalla
Un legamento è una fascia di tessuto connettivo fibroso, dotato di una certa flessibilità e ad alto contenuto di collagene, che unisce due ossa o due parti distinte di uno stesso osso.
Di seguito i 6 legamenti che interessano l’articolazione della spalla:
- Gleno-Omerale Superiore;
- Gleno-Omerale Medio;
- Gleno-Omerale Inferiore;
- Coraco-Omerale;
- Omerale Trasverso;
- Coraco-Acromiale;
Il legamento Coraco-Clavicolare
Secondo alcune pubblicazioni anatomiche, l’articolazione della spalla comprenderebbe un settimo legamento, il Legamento Coraco-Clavicolare.
Il Legamento Coraco-Clavicolare, avente il compito di mantenere il corretto allineamento della clavicola rispetto alla scapola.
Muscoli dell’Articolazione delle Spalla
Dal punto di vista strutturale, l’articolazione della spalla comprende anche 5 muscoli.
Fondamentali nel garantire la stabilità dell’articolazione in questione (muscoli stabilizzatori della spalla) nonché la caratteristica mobilità.
I 5 muscoli Stabilizzatori della Spalla sono:
- il muscolo bicipite brachiale;
- il muscolo sotto-scapolare (fa parte della cuffia dei rotatori);
- il muscolo sovra-spinato (fa parte della cuffia dei rotatori);
- il muscolo piccolo rotondo (fa parte della cuffia dei rotatori);
- il muscolo sotto-spinato (fa parte della cuffia dei rotatori).
Il Muscolo Bicipite Brachiale
Il muscolo Bicipite Brachiale contribuisce alla stabilità dell’articolazione della spalla attraverso il tendine del capo lungo.
Il tendine del Capo Lungo del Bicipite Brachiale, esercita un’ adeguata pressione sulla testa dell’omero tramite la quale riesce a mantenere quest’ultima all’interno della cavità glenoidea.
I Muscoli della Cuffia dei Rotatori della Spalla
La cuffia dei rotatori contribuisce sia alla stabilità che alla mobilità dell’articolazione della spalla.
Funzione della Cuffia dei Rotatori della Spalla:
- stabilizza l’articolazione attraverso i suoi tendini, i quali sono infatti collegati alla capsula articolare;
- favorisce la mobilità articolare mediante i suoi muscoli (sovra-spinato, sotto-spinato e piccolo rotondo adducono ed extra-ruotano l’omero mentre il sotto-scapolare intra-rotta l’omero).
L’innervazione della Spalla
L’innervazione dell’articolazione della spalla spetta a tre nervi derivanti dal plesso brachiale:
- il nervo sopra-scapolare;
- il nervo ascellare;
- il nervo pettorale laterale.
Vascolarizzazione dell’articolazione della Spalla
L’afflusso di sangue ossigenato all’articolazione della Spalla spetta alle ramificazione dei seguenti vasi afferenti:
- Le arterie circonflesse dell’omero anteriore e posteriore;
- L’arteria sovra-scapolare;
- L’arteria circonflessa della scapola (o arteria circonflessa scapolare).
Funzione dell’articolazione della Spalla
Le enartrosi sono le articolazioni sinoviali e sono dotate di maggiore mobilità nel copro umano.
In quanto enartrosi, l’articolazione gleno-omerale della spalla è quindi molto mobile.
Quali sono i Movimenti dell’Articolazione della Spalla?
L’articolazione della spalla può svolgere i seguenti movimenti:
- Abduzione dell’omero;
- Adduzione dell’omero.
- Flessione dell’omero;
- Estensione dell’omero
- Circonduzione dell’omero.
- Rotazione interna dell’omero (intra-rotazione).
- Rotazione esterna dell’omero (extra-rotazione);
- Adduzione scapolare;
- Abduzione scapolare;
Patologie e Infortuni più comuni della Spalla
I più diffusi traumi e patologie della spalla sono:
- la periartrite della spalla;
- la lussazione della spalla;
- le lesioni a carico della cuffia dei rotatori.
La Periartrite alla Spalla
Definita anche con i nomi di “spalla congelata” e “capsulite adesiva della spalla”.
Questa condizione è caratterizzata dall’infiammazione cronica, il dolore e dall’irrigidimento della capsula articolare.
Il processo di guarigione da questa patologia è molto lungo e richiede pazienza.
Condizioni favorenti la Periartrite della Spalla:
- la prolungata immobilità dell’articolazione della spalla;
- il diabete,;
- e malattie cardio-polmonari;
- e malattie della tiroide;
- la tubercolosi e il morbo di Parkinson;
Lussazione della Spalla
La lussazione della spalla è un’infortunio caratterizzato dalla fuoriuscita permanente della testa dell’omero dalla cavità glenoidea della scapola.
La lussazione della spalla può essere di due tipologie:
- anteriore;
- posteriore.
Spesso alla lussazione dell spalla si associano danni a carico di legamenti, ossa, cercine (lesione SLAP e lesione Bankart) e muscoli.
Le lussazioni della spalla hanno un’elevata incidenza, soprattutto tra le persone giovani e attive.
Lesioni della Cuffia dei Rotatori
Si tratta di lacerazione parziale o totale di uno o più tendini che uniscono i muscoli della cuffia dei rotatori della spalla (sotto-scapolare, sovra-spinato, piccolo rotondo e sotto-spinato) alle strutture ossee.
Le cause degli infortuni possono essere:
- traumi diretti e stress della spalla;
- movimenti ripetuti (spalla del nuotatore, over-use).
In genere, il muscolo maggiormente interessato è il sovra-spinato, posto sulla superficie posteriore della scapola, sopra la cosiddetta spina della scapola.
Le lesioni della cuffia dei rotatori, sono più comuni nelle persone di età superiore ai 40 anni.
Queste lesioni potrebbero richiedere il ricorso all’intervento chirurgico in artroscopia della spalla, per le lesioni lesioni a tutto spessore se irreparabili diversamente.
ITER Diagnostico per il rilevamento di situazioni patologiche delľarticolazione della spalla
- Di norma il primo esame richiesto sia per una spalla “medica” che “traumatica”, è la Radiografia Standard/Tradizionale eseguita in varie proiezioni e posizioni del braccio (anche comparativamente);
- Un complemento della radiografia tradizionale è dato dalla Artro-grafia con Doppio Contrasto, esame più lungo, complesso, leggermente invasivo e operatore-dipendente.
- La TAC o Artro-TAC trova scarso impiego nella “Spalla Dolorosa” in quanto ľesame senza mezzo di contrasto è inficiato dalla presenza di artefatti provocati dalle strutture ossee e valuta con difficoltà strutture articolari disposte nello spazio parallelamente al piano di scansione. Nella “Spalla Traumatica” ľuso del mezzo di contrasto valuterà le strutture ossee i rapporti articolari e le eventuali rime di frattura di cui sarà possibile seguire gli esiti riparativi. Anche le calcificazioni nelle parti molli saranno evidenziate. Buoni esiti delľ’esame si avranno nella instabilità di spalla. Scarsi risultati potrà fornire in caso di rottura della cuffia dei rotatori limitandosi ad evidenziare spandimenti del mezzo di contrasto nello spazio Sotto-Acromiale.
- La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) è senza dubbio ľesame più completo attualmente a disposizione.
Rispetto alle altre procedure diagnostiche offre i seguenti vantaggi:
- evidenzia al meglio le parti molli muscolo legamentose con un approccio tridimensionale;
- non impiega mezzi di contrasto potenzialmente dannosi;
- non espone a radiazioni;
- ha un risoluzione maggiore.
A questi vantaggi corrispondono alcuni lati relativamente negativi:
- ľesame è discretamente costoso;
- relativamente lunga esecuzione;
- le apparecchiature sono in realtà ancora poco diffuse
- liste di attesa lunghe;
- è operatore-dipendente;
- richiede bobine dedicate alľesame;
- può fornire alcune false immagini
- ľArtroscopia, altra indagine impiegata nello studio della spalla è impiegata per meglio definire i dati rilevati con le altre metodiche e anche con fini terapeutici. È ovviamente ľesame più complesso, invasivo, operatore dipendente, costoso, eventualmente usato alla fine del normale iter diagnostico. Trova indicazioni nella spalla dolorosa e in quella instabile.
- Altro esame utile nella diagnosi dei danni alla spalla è ľEcografia.
ITER Conservativo e di Recupero Funzionale della Spalla
Raccomandazioni per il contrasto dello stato infiammatorio e del dolore, per il pieno recupero delle attività:
- Riposo/astensione dalle attività dolorose (lavoro, posture, sport);
- R.Ice (Rest and Ice);
- Eventuale Trattamento Antinfiammatorio;
- Valutazione/supporto Fisioterapico-Ambulatoriale;
- Eventuali trattamenti manuali/bendaggio/tutore;
- Supporto integrativo alla riduzione del dolore e stato infiammatorio;
- Supporto integrativo al metabolismo articolare;
- Valutazione/supporto motorio Funzionale Post-Ambulatoriale;
- Protocolli di scarico/decompressione articolare;
- Educazione all’ergonomia del comportamento articolare;
- Educazione alla propriocettività mobilità del piano scapolo omerale;
- Cauto Rinforzo/ricondizionamento dei muscoli della cuffia articolare;
- Riequilibrio articolare specifico;
- Riequilibrio posturale specifico;
- Mantenimento del buon comportamento, congruità, rinforzo, stabilità articolare;
- A patto che i precedenti vengano rispettati, e che vi sia buon seguito della condizione articolare, eventuale ripresa di tutte le attività precedentemente limitate/eliminate;
- Selezione delle attività meno usuranti;
- Evitare le ricadute/recidive.
Si raccomanda di affidarsi a personale esperto e specializzato in recupero funzionale della spalla, sia nella fase ambulatoriale che in quella post ambulatoriale.
A cura di David Bertoli – Personal Trainer, Nutritional Sport Consultant, Sport & Performance Consultant, Lifestyle, Health & Wellness Coach.